Instaurare un RCP

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Il calo dei costi dei pannelli fotovoltaici ha incentivato installazioni sovradimensionate rispetto ai consumi, generando esuberi di energia spesso mal remunerati. L’autoconsumo, ottimizzabile anche tramite RCP fisici o virtuali, consente di condividere l’energia localmente con benefici economici per produttori e consumatori.

La produzione di energia rinnovabile fotovoltaica e l’autoconsumo 

Il drastico abbassamento dei costi degli impianti fotovoltaici negli ultimi anni ha reso facilmente accessibile l'installazione di pannelli fotovoltaici su tutta la superficie del tetto, rendendo le coperture parziali una scelta sempre meno interessante. Di conseguenza, risulta spesso una potenza installata ben superiore al fabbisogno domestico, con un significativo esubero di energia immessa in rete durante i periodi di produzione, poiché questi non sempre coincidono con i momenti di consumo diretto. Le tariffe di remunerazione di questo esubero sono però dipendenti dal mercato libero dell’energia, spesso molto basse e con conseguenze sul tempo di ritorno del nostro investimento che si allunga di diversi anni. Ottimizzare l’autoconsumo permette di ridurre la dipendenza dalle variazioni delle tariffe di remunerazione legata all’oscillazione dei prezzi di mercato. Oltre alle vie classiche di ottimizzazione dell’autoconsumo (accendere gli elettrodomestici quando c’è il sole, scegliere degli elettrodomestici efficienti, acquistare l’automobile elettrica, installare una batteria stazionaria domestica) un’ulteriore possibilità è l’instaurazione di un raggruppamento ai fini del consumo proprio (RCP) dove si va a vendere l’energia in esubero ai propri vicini ad una tariffa più alta di quella di remunerazione se la ritirasse il gestore di rete (GRD), ma generalmente ad un costo più basso del prodotto standard che il vicino pagherebbe sempre al gestore di rete. Una situazione vantaggiosa tra vicini, in cui chi produce ottiene una retribuzione conveniente per l'energia in esubero, mentre chi consuma ha accesso a energia rinnovabile, locale e a costo ridotto. 

L’RCP classico o fisico 

I partecipanti a un RCP non sono più considerati consumatori finali individuali, ma formano un unico consumatore finale per il gestore di rete locale, con un solo allacciamento. Fino a fine 2024, un RCP poteva essere creato solo con un contatore fisico unico collegato alla rete, e tutta l’infrastruttura a valle era gestita privatamente dai partecipanti. Questo limite imponeva che l’RCP fosse realizzabile solo in edifici plurifamiliari o tra vicini con mappali spesso confinanti, dove fosse possibile installare linee elettriche private tra produttori e consumatori. L'adozione degli RCP fisici si è diffusa soprattutto in proprietà in PPP o in edifici plurifamiliari in affitto, dove i costi elevati dell'infrastruttura tecnica possono essere suddivisi tra un numero maggiore di partecipanti, riducendo così l'onere economico per ciascuno rendendolo sostenibile. 

L’RCP virtuale 

Dal 1° gennaio 2025 è stata introdotta la possibilità di creare un RCP Virtuale (RCPv), che si differenzia dal modello classico per l'assenza di un allacciamento fisico unico alla rete sostituito da un contatore virtuale. Il gestore di rete misura i flussi di energia in entrata e in uscita contabilizzando i dati di consumo e produzione di tutti i contatori fisici dei partecipanti, eliminando la necessità di modificare le linee elettriche esistenti o installare contatori privati. Per la contabilizzazione vengono utilizzati i contatori di rete già esistenti, purché siano di ultima generazione, con lettura a distanza, bidirezionali e a campionamento ad alta frequenza. Il gestore di rete è tenuto a fornire gratuitamente i dati al gestore dell’RCPv, che si occupa di contabilizzare e redistribuire costi e proventi tra i partecipanti. Il gestore di rete fattura e remunera solo l’energia scambiata attraverso il contatore virtuale. Tuttavia, l’RCPv è limitato ai fondi collegati alla stessa infrastruttura elettrica locale con tensione inferiore a 1 kV. Concretamente significa che i partecipanti all’RCPv devono essere collegati fisicamente sullo stesso “armadietto” o allo stesso manicotto della rete del GRD.  

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L’instaurazione di un RCPv ripercorre gli stessi passi dell’RCP fisico, ma con due sostanziali differenze: 

  1. In fase preliminare bisogna verificare con il GRD la fattibilità tecnica della realizzazione dell’RCPv, ovvero verificare se i vicini con cui si vuole instaurare l’RCPv sono effettivamente collegati allo stesso armadietto o manicotto. La domanda la si pone al GRD elencando gli interessati. Su lokalerstrom.ch c’è un formulario standard da trasmettere al GRD. In altri casi come quello della SES, è stata creata una mappa interattiva online per verificare direttamente con chi si può effettuare il raggruppamento virtuale. 
  1. In fase di costituzione dell’RCPv non è necessaria alcuna modifica delle linee elettriche e nessuna installazione di contatori privati. In questo senso il processo tecnico risulta semplificato. Per gli edifici plurifamigliari con impianti PV, viene richiesto di installare un contatore bidirezionale, sempre del GRD, dedicato al PV, ai fini del conteggio. 

Esempio pratico RCPv: costi e tariffe per due case energivore 

Nell’esempio seguente è presentato il caso di due case monofamiliari abbastanza energivore che si sono raggruppate in un RCPv. La prima con impianto fotovoltaico e la seconda senza PV e con consumi elevati. Questo tipo di carico è tipico di grandi case o di case più piccole ma dove sono presenti dei veicoli elettrici, pompe di calore, climatizzatori e/o piscine. 

La tabella espone i consumi e i costi per tre scenari 

  1. Consumi e costi con il solo collegamento alla rete del GRD 
  1. Consumi, costi e risparmi se si realizza un impianto PV e l’RCPv 
  1. Consumi, costi e risparmi se si realizza solo l’impianto PV 

Nell’ultima sezione della tabella si valuta l’autoconsumo. 

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Il primo punto da mettere in evidenza è che l’autoconsumo totale dell'RCPv si attesta a 76%, contro il 40% del solo autoconsumo diretto della Casa 1 che detiene il PV. Questo senza ottimizzazioni avanzate dell’autoconsumo, come ad esempio l’automazione degli elettrodomestici, l’inserimento di batterie stazionarie o il pilotaggio delle pompe di calore e della ricarica di veicoli elettrici in funzione dell’esubero di fotovoltaico. 

I costi d’instaurazione di un RCPv, oltre all’investimento per l’impianto PV, sono dati dalla creazione contabile del contatore virtuale (servizio del GRD al momento dell’instaurazione dell'RCPv) e dalla gestione dei dati e fatturazione che sono computati periodicamente nelle fatture del gestore dell'RCPv (servizio offerto dal gestore dell’RCPv che può essere ad esempio il GRD stesso, una società dedicata come Kwick o i gestori immobiliari). Un altro costo per l’instaurazione dell’RCPv è la stesura di un accordo tra i partecipanti che regoli i termini di partecipazione al raggruppamento, questo può comportare dei costi notarili, soprattutto nel caso delle PPP dove è consigliato di iscrivere l’accordo al registro fondiario. 

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I costi riportati possono variare in funzione del mercato, dei costi notarili, dei costi del GRD per l’apertura del contatore virtuale e dei prodotti gestionali scelti per la fatturazione.  

Riportando un flusso di cassa su 15 anni, vengono subito messi in risalto i punti di forza e i vantaggi. 

Tabella1

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I risparmi annuali del flusso di cassa comprendono anche i costi mensili per la gestione dell’RCPv (in questo caso 4 CHF/mese). 

Considerando il flusso di cassa, l’instaurazione dell’RCPv permette al proprietario della Casa 1, che ha a carico anche il costo dell’impianto PV, di rientrare nell’investimento in ca 8 anni (curva verde). Nel computo sono considerati anche gli incentivi federali e cantonali per l’installazione dell’impianto PV. I soli costi per la Casa 2 invece sono la quota di creazione del contatore virtuale, la quota per la stesura dell’accordo e i costi mensili di gestione. Il risparmio ottenuto dalla Casa 2 permette di recuperare i costi sostenuti da quest’ultima in 7 anni (curva blu). 

Il vantaggio più importante lo ottiene la Casa 1, dove in 8 anni copre l’investimento e in 15 anni ha un guadagno finale di più di 23'000 CHF, contro il guadagno di ca 2'500 CHF per la Casa 2. 

Per la Casa 2 il vantaggio è comunque significativo: senza doversi assumere i costi e i rischi legati all’investimento in un impianto fotovoltaico proprio, può beneficiare di energia verde a una tariffa competitiva, potenzialmente anche inferiore ai 25 cts/kWh ipotizzati nell’esempio. 

Tabella31

Grafico31

L’utilizzo di un impianto PV individuale permette di rientrare nell’investimento in ca 11 anni (curva grigia), contro gli 8 se lo si fa in un RCPv come nell’esempio (curva verde). Il guadagno finale dopo 15 anni anche è molto più alto, si stima circa 23'000 CHF contro i soli 11'000 CHF per un impianto individuale. 

Un altro vantaggio molto interessante da mettere in evidenza per la Casa 1 è la possibilità di avere una spesa annuale per l’energia nulla o negativa, ovvero che fin dal primo anno si guadagna più di quello che si spende. 

Tabella21

Grafico21

Per la situazione Standard senza PV, la Casa 1 spenderebbe ca 2'900 CHF/anno di energia elettrica (curva arancione). Nel caso con un impianto PV e un autoconsumo del 40% come quello nell’esempio, la spesa annuale per l’elettricità scenderebbe a ca 710 CHF/anno (curva grigia), considerando l’acquisto dalla rete e la retribuzione dell’esubero. Nel caso invece di un RCPv con la Casa 2, la spesa annuale sarebbe negativa che si traduce in un guadagno di 315 CHF/anno (curva verde) al netto dell’acquisto dalla rete, della retribuzione dell’esubero immesso in rete del GRD e della rivendita al vicino ad un prezzo vantaggioso per tutti. 

Stato attuale degli RCP 

La possibilità di instaurare un RCPv ha reso l’RCP fisico quasi superfluo se non in alcuni casi come, ad esempio, nei nuovi edifici plurifamiliari, dove la realizzazione di un quadro elettrico con contatori privati può essere comunque concorrenziale. Dal 1° gennaio 2026 entrerà in vigore la nuova ordinanza sull’energia che aprirà le porte alla realizzazione di CLE-Comunità locale di energia elettrica. Una realtà che potrà ampliare la compra-vendita di elettricità prodotta localmente all’interno di un quartiere o nell’intero Comune. Segui il nostro blog per avere tutti gli aggiornamenti. 

Visualizza più informazioni e spiegazioni su cosa è un RCP-RCPv-CLE: 

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