La variopinta etichetta energetica che siamo abituati a vedere sui nostri elettrodomestici cambia di significato a partire dal 1° marzo 2021. Questa decisione deriva dalla revisione dell’Ordinanza federale sull’efficienza energetica di impianti, veicoli e apparecchi prodotti in serie (OEEne), del 15 maggio 2020.
La tecnologia ci meraviglia ogni giorno, adattandosi rapidamente alle esigenze che si trasformano e avanzando inarrestabile con scoperte sorprendenti. Ma le leggi a cui questi cambiamenti devono sottostare evolvono in maniera altrettanto rapida? Non sempre, però ci provano.
Perché c’è bisogno di questo cambiamento?
Ogni giorno la tecnologia compie e ha compiuto grandi passi avanti, così molti settori si sono ritrovati ben presto a dover fare i conti con un’arretratezza legale. Un caso lampante è l’etichetta energetica, di fatto i prodotti in commercio hanno ormai ottenuto livelli eccellenti di rendimento, posizionandosi nella classe energetica più performante (A). Così, a causa di questo ritardo, il colorato marchio sembra non essere più un elemento affidabile per valutare un apparecchio al momento del suo acquisto.
Qual è la soluzione?
Per ovviare ai problemi appena menzionati è stata concepita una nuova etichetta energetica da A a G, che interessa quasi tutti gli elettrodomestici.
Ma cos’è cambiato concretamente? Non preoccuparti, l’etichetta è di semplice lettura. La vecchia scala energetica andava da A+++ a D mentre quella nuova considera valori compresi da A a G, eliminando così le classi “+”. In questo modo diventa difficile, anche per le più sofisticate tecnologie, far parte della classe di efficienza energetica più elevata. Ricapitolando, un frigorifero A+++ della vecchia scala ora fa parte al massimo delle classi B o C.
Classe A: una sfida per il futuro
A partire dal 1° marzo 2021 dunque, nessun elettrodomestico appartiene più alla classe A. Questa decisione mira a stimolare la progettazione di apparecchiature maggiormente compatibili con il concetto di risparmio energetico.
La Rivista del Locarnese ha dedicato un articolo di approfondimento su questo tema.