Soluzioni standard RUEn per la sostituzione dell’impianto di riscaldamento

Con l’arrivo della stagione fredda riemergono dubbi su vecchi impianti di riscaldamento: quanto dureranno ancora? Conviene sostituirli per risparmiare energia e denaro? E, dal punto di vista legislativo, è ancora possibile installare una nuova caldaia a olio? Oppure serve passare a una pompa di calore a zero emissioni?

Queste domande sono sempre più attuali, soprattutto da gennaio 2024, quando in Ticino sono entrate in vigore le modifiche al Regolamento sull’utilizzazione dell’energia (RUEn del 15 marzo 2023). Queste modifiche impongono limiti più severi alla sostituzione degli impianti di riscaldamento, promuovendo l’efficienza energetica e le fonti rinnovabili. Oggi, l’utilizzo di combustibili fossili è ancora ammesso, ma con forti restrizioni. Inoltre, in futuro, sarà sempre più difficile fare affidamento su queste fonti. Infatti, il nuovo Piano Energetico e Climatico Cantonale (PECC), attualmente al vaglio del Gran Consiglio (Messaggio 8467), punta entro il 2050 a un Ticino:

  • Energeticamente indipendente;
  • Climaticamente neutrale;
  • Preparato ai cambiamenti climatici.

In particolare, al punto 5.2.1 a), il PECC prevede che “entro il 2040 tutti gli edifici abitativi esistenti si approvvigionino unicamente con energia termica da fonti rinnovabili”.

Per questo è importante iniziare a pianificare il passaggio a sistemi sostenibili e alimentati con energia rinnovabile. L’installazione di una pompa di calore, ad esempio, rappresenta già oggi una scelta in linea con questa visione.

Sostituzione di un generatore di calore

Con la modifica del RUEn, gli edifici abitativi esistenti, in caso di sostituzione del generatore di calore o di sue componenti rilevanti (ad esempio bruciatore), devono garantire che almeno il 10% del fabbisogno di energia termica sia coperta da fonti rinnovabili. In linea di massima, la sostituzione del generatore di calore con una pompa di calore (aria-acqua, salamoia-acqua o acqua-acqua) è una soluzione che rispetta tali requisiti. Tuttavia, le possibili soluzioni sono molteplici. Per cercare di fare chiarezza, sono stati sviluppati dei documenti informativi che è possibile scaricare dal sito di TicinoEnergia:

In particolare, nel flyer “I principali aspetti legati alla sostituzione di un generatore di calore” vengono esposte e riassunte le possibili soluzioni adottabili per la sostituzione di un impianto di riscaldamento. Inoltre, vengono indicati gli articoli dei regolamenti e delle leggi di riferimento, riassunti nella figura seguente.

 

25 02405 Ticino Energia RUEn Flyer Edifici esistenti.pdf 3

Figura 1: I principali aspetti legati alla sostituzione di un generatore di calore

Il RUEn, con l’articolo 29, richiede un uso razionale e parsimonioso dell’energia. In questo contesto, si evidenzia che il 10% del fabbisogno di energia termica da fonti rinnovabili può essere coperto non solo attraverso l’impiego di energia rinnovabile, ma anche tramite il risparmio energetico ottenuto ottimizzando l’uso dell’edificio e/o degli impianti. Per soddisfare questo requisito, sono previste cinque opzioni, di cui tre legate all’efficientamento dell’intero edificio. Infatti, esso è considerato soddisfatto se:

Un’altra opzione riguarda le nuove caldaie a gas collegate alla rete: il requisito descritto in precedenza è soddisfatto se viene certificato che il 20% del gas utilizzato ha origine rinnovabile.

Infine, nel caso in cui le opzioni sopra descritte non possono essere implementate, sono previsti anche interventi puntuali di efficientamento energetico o uso di fonti rinnovabili. Le 11 soluzioni standard possibili sono elencate nell’allegato 7 del RUEn e qui di seguito descritte.

Le soluzioni standard

Soluzioni in caso di sostituzione del generatore di calore:

  1. SS 1 – Collettori solari termici: collettori con superficie ≥ 2% della AE per acqua calda sanitaria.
  2. SS 2 – Riscaldamento a legna: generatore principale per il riscaldamento e in appoggio anche alla produzione di acqua calda sanitaria.
  3. SS 3 – Pompa di calore (geotermica/acqua/aria): per riscaldamento e acqua calda sanitaria tutto l’anno.
  4. SS 4 – Pompa di calore a gas naturale: monovalente 100% di riscaldamento e ACS. Bivalente copertura ≥ 50% del fabbisogno e rendimento totale ≥ 120%.
  5. SS 5 – Allacciamento a rete di teleriscaldamento.
  6. SS 6 – Cogenerazione: rendimento elettrico > 25% e copertura ≥ 60% del fabbisogno termico (riscaldamento e ACS).
  7. SS 7 – Boiler pompa di calore + fotovoltaico: FV ≥ 5 Wp/m² AE.
  8. SS 10 – Generatore a energie rinnovabili + fossile per picchi: Energia Rinnovabile ≥ 25% potenza richiesta, fossile per picchi.

Soluzioni per l’efficientamento dell’edificio:

  1. SS 8 – Sostituzione finestre: Uw finestre esistenti ≥ 2,0 W/m²K, Ug nuovi vetri ≤ 0,7 W/m²K.
  2. SS 9 – Isolamento termico: U elementi esistenti ≥ 0,6 W/m²K, post-intervento ≤ 0,20 W/m²K, superficie ≥ 0,5 m² per m² di AE.

Soluzione per la ventilazione meccanica controllata:

  1. SS 11 – Ventilazione meccanica controllata: sistema con recupero calore, rendimento ≥ 70%.

Casi studio

Nella pratica, le situazioni reali sono spesso complesse e derivano dalla combinazione di più fattori. Questo comporta la necessità di consultare diversi articoli all’interno dei principali testi normativi. Il continuo passaggio da un articolo all’altro e da una condizione all’altra può generare incertezza su quale sia la corretta procedura da seguire. Il flyer Casi Studio RUEn espone le situazioni più comuni, illustrando per ciascun caso la situazione iniziale e le possibili combinazioni di soluzioni. L’obiettivo è mostrare innanzitutto le soluzioni specifiche per ogni caso, ma anche come utilizzare in modo efficace i diversi strumenti a disposizione.

Esempio 1: Sostituzione di una caldaia a gas

Situazione di partenza:

Un edificio residenziale di 200 m² è riscaldato da una caldaia a gas che produce anche l’acqua calda sanitaria. Sebbene ancora funzionante, ha oltre 15 anni di vita e il proprietario prevede a breve la sua sostituzione.

Esigenze da rispettare:

La sostituzione del generatore di calore deve rispettare l’Art. 29 RUEn: copertura del 10% del fabbisogno di energia termica con energie rinnovabili.

Soluzione adottata:

Per ragioni di spazio e rumore, si è scelto di installare nuovamente una caldaia a gas, che verrà utilizzata solo per il riscaldamento. L’acqua calda sanitaria sarà invece prodotta da un boiler a pompa di calore (PdC), abbinato a un impianto fotovoltaico da almeno 1 kWp (5 Wp/m² per 200 m² di AE). Questa configurazione corrisponde alla Soluzione Standard 7 (SS7), una delle opzioni illustrate nei Casi Studio RUEn.

Vantaggi della soluzione:

Ogni soluzione ha pro e contro: il boiler PdC richiede comunque manutenzione e rappresenta un ulteriore elemento da gestire. Tuttavia, i vantaggi sono numerosi, soprattutto negli edifici esistenti, dove può offrire miglioramenti significativi in termini di efficienza e comfort. Infatti, il boiler PdC riscalda l’acqua sanitaria e contemporaneamente raffredda e deumidifica l’ambiente in cui è installato. Casi utili:

  • Locale tecnico: il boiler PdC recupera le perdite di calore della caldaia che altrimenti surriscalderebbero il locale, migliorando così la propria efficienza, riducendo i consumi elettrici e mantenendo il locale fresco e asciutto, anche durante l’estate.
  • Lavanderia: il calore e l’umidità generati dall’uso della lavanderia aumentano l’efficienza del boiler PdC, che deumidifica l’ambiente e riduce la necessità di altri dispositivi elettrici.
  • Cantine umide: il boiler PdC contribuisce a ridurre l’umidità e i relativi problemi (ad esempio muffa, degrado edile e di oggetti), lavorando in modo efficiente e abbattendo il consumo elettrico dovuto ai deumidificatori.

Le tre situazioni possono essere combinate canalizzando l’aria del boiler PdC verso i vari locali. È consigliato usare delle clappe per regolare i flussi e isolare gli ambienti, con la possibilità di espellere l’aria fresca e secca all’esterno in caso di eccessivo raffreddamento. In estate, quest’aria può anche essere usata per raffrescare i locali abitativi, ma è importante evitare il mescolamento con l’aria di locali tecnici o cantine per prevenire la diffusione di odori indesiderati.

Pianificazione dell’esecuzione:

L’intervento completo prevede la sostituzione della caldaia a gas, l’installazione di un boiler PdC e di un impianto fotovoltaico. Una volta sostituita la caldaia, gli altri interventi devono essere realizzati entro la stagione di riscaldamento successiva. Farli contemporaneamente può tuttavia essere economicamente impegnativo.

Una soluzione potrebbe essere quella di pianificare gli interventi in anticipo e dilazionarli. È possibile iniziare con il fotovoltaico: la potenza minima richiesta è pari a 1 kWp, ma spesso vale la pena installare un impianto più potente, fino a 5–15 kWp, coprendo anche altri consumi domestici, mobilità o condividendo l’energia tramite un RCP (vedi articolo Instaurare un RCP).

Successivamente si potrebbe installare il boiler PdC, iniziando a ridurre il consumo di gas e ottimizzando l’autoconsumo del PV. Infine, si sostituirà la caldaia solo a fine vita. In questo modo, l’investimento viene distribuito su più anni, evitando un investimento impegnativo e riducendo il rischio in caso di guasto improvviso.

Passaggio al 100% rinnovabile:

L’intervento prevede ancora l’uso di energia fossile per il riscaldamento, mentre l’ACS sarà coperta dal boiler PdC e parte dei consumi dall’impianto fotovoltaico. In futuro, per un passaggio al 100% rinnovabile, si dovrebbe intervenire ancora sul sistema di riscaldamento. Alcune possibili soluzioni potrebbero essere la sostituzione della caldaia a gas con l’allacciamento a una rete di teleriscaldamento, l’installazione di una caldaia a pellet oppure l’installazione di una pompa di calore.

Esempio 2: Sostituzione di una caldaia a olio

Situazione di partenza:

Un edificio residenziale di 200 m² è riscaldato da una caldaia a olio che produce anche l’acqua calda sanitaria. L’edificio è degli anni ’80 e l’involucro non è mai stato risanato. Sebbene la caldaia sia ancora funzionante, ha oltre 20 anni di vita e si prevede la sua sostituzione nel corso del prossimo anno.

Esigenze da rispettare:

La sostituzione del generatore di calore deve rispettare l’Art. 29 RUEn: copertura del 10% del fabbisogno di energia termica con energie rinnovabili.

Soluzione adottata:

La proprietà intende installare nuovamente una caldaia a olio e sostituire le finestre ormai datate. Questa configurazione corrisponde alla Soluzione Standard 8 (SS8). Grazie all’efficientamento energetico dell’edificio è ancora possibile sfruttare fonti fossili.

Vantaggi della soluzione e possibili sinergie:

L’intervento attuale costituisce il primo passo verso il risanamento completo dell’edificio, che includerà anche l’isolamento del tetto e la posa del cappotto termico sulle facciate.

Dettaglio articolo RUEn 1 3

Figura 2: Sezione dell'isolamento della mazzetta di una finestra

È fondamentale che la sostituzione delle finestre sia progettata tenendo conto del futuro cappotto: in particolare, la mazzetta tra la finestra e la parete esterna dovrà essere isolata anch’essa in futuro, al momento della posa del cappotto. La figura 2 mostra il dettaglio dell’isolamento che si chiude sul telaio della finestra. Questo permetterà di evitare ponti termici e punti critici in cui il calore si disperde più facilmente, spesso causando disagio, formazione di muffe e un aumento dei consumi energetici. In pratica, il telaio della finestra dovrà essere abbastanza grande da accettare 4-6 cm di spessore di isolante senza che quest’ultimo copra il vetro. Nel caso di un’apertura murale esistente per la finestra, lo spazio necessario può essere ottenuto riducendo di qualche centimetro le dimensioni del vetro, oppure, in alcuni casi, ampliando l’apertura nel muro per accogliere un telaio di dimensioni maggiori. Questo secondo caso è interessante perché comporta la modifica delle superfici delle finestre esistenti, con benefici come l’aumento dell’illuminazione naturale e l’inserimento di porte-finestre. La mazzetta sarà coibentata al momento dell’installazione del cappotto, garantendo così la continuità dell’involucro termico e la massima efficienza.

Pianificazione dell’esecuzione:

Un risanamento globale prevede un investimento importante. Farlo in un'unica occasione può essere economicamente impegnativo. Pianificare gli interventi in anticipo e dilazionarli rappresenta una soluzione più sostenibile. Si può iniziare con la sostituzione delle finestre e l’anno successivo sostituire la caldaia a olio. In seguito, si può risanare il tetto e isolarlo. Infine, si applicherà il cappotto ai muri periferici e l’isolamento alle mazzette delle finestre. In questo modo, l’investimento viene distribuito su più anni, evitando costi concentrati e riducendo il rischio in caso di guasto improvviso.

Passaggio al 100% rinnovabile:

L’intervento prevede ancora l’uso di energia fossile per il riscaldamento e l’ACS. In futuro, per un passaggio al 100% rinnovabile, la condizione di ottimizzazione dell’edificio permetterà un facile inserimento di una pompa di calore. Ulteriori ottimizzazioni come l’isolamento del tetto e un cappotto andranno a migliorare ancora di più la facilità di installazione di una pompa di calore abbassando di molto i costi energetici. Alcune altre possibili soluzioni per il passaggio al 100% rinnovabile potrebbero essere la sostituzione della caldaia a olio con il teleriscaldamento o l’installazione di una caldaia a pellet.

Esempio 3: Sostituzione di una caldaia a olio con il teleriscaldamento

Situazione di partenza:

Un edificio residenziale è riscaldato da una caldaia a olio che produce anche l’acqua calda sanitaria. L’edificio è del 1998. Sebbene la caldaia sia ancora funzionante, ha più di 20 anni di vita e si prevede la sua sostituzione nel corso del prossimo anno.

Esigenze da rispettare:

La sostituzione del generatore di calore deve rispettare l’Art. 29 RUEn: copertura del 10% del fabbisogno di energia termica con energie rinnovabili.

Soluzione adottata:

In prossimità dell’edificio è presente una rete di teleriscaldamento alla quale è possibile allacciarsi. Questa soluzione permetterebbe di rimuovere integralmente caldaia, boiler, canna fumaria e serbatoi dell’olio, sostituendoli con una sottostazione di collegamento alla rete di teleriscaldamento, un gruppo di distribuzione per il riscaldamento degli ambienti e un nuovo boiler, anch’esso collegabile al teleriscaldamento per la produzione di acqua calda sanitaria. La soluzione così presentata corrisponde alla soluzione standard SS5.

Vantaggi della soluzione e possibili sinergie:

Scegliere una rete di teleriscaldamento comporta numerosi vantaggi, a partire da un notevole guadagno di spazio. La sottostazione da installare nell’abitazione è molto più compatta rispetto a una caldaia a olio e non richiede una canna fumaria. Quest’ultima può essere eliminata oppure riutilizzata come passaggio tecnico per tubi e cavi, ad esempio per quelli di un impianto fotovoltaico. Inoltre, non servono più i serbatoi dell’olio, che devono essere smaltiti da imprese specializzate. Una volta rimossi, gli ambienti che li ospitavano possono essere trasformati in locali funzionali e di valore aggiunto per la casa. Scompaiono anche odori sgradevoli, la necessità di ventilare costantemente e il rumore del bruciatore, spesso molto fastidioso. La sottostazione, infatti, è molto silenziosa. Infine, il calore residuo prodotto dalla sottostazione può essere recuperato utilizzando un boiler con pompa di calore evitando il surriscaldamento del locale tecnico, con tutti i benefici descritti nel primo esempio.

Pianificazione dell’esecuzione:

Il collegamento al teleriscaldamento è possibile solo se una rete passa nelle vicinanze dell’edificio. Per verificare la presenza di una rete esistente, è possibile consultare la mappa interattiva disponibile sul sito cantonale OASI. Attualmente, la diffusione delle reti non è ancora capillare. Tuttavia, se nel proprio comprensorio è già presente una rete, è fondamentale segnalare il proprio interesse al proprietario della stessa, il quale può tenere conto delle richieste ricevute e, quando possibile, estendere la rete verso le zone interessate. Per questo motivo, è consigliabile pianificare con largo anticipo, soprattutto quando la rete non arriva ancora fino all’abitazione.

A livello cantonale è in vigore l’articolo 3 del RUEn, basato sull’articolo 5f della LEn. Esso dà facoltà ai Comuni di imporre l’allacciamento a una rete di teleriscaldamento nel caso di nuovi edifici o di edifici esistenti sottoposti alla sostituzione del generatore di calore, a condizione che la rete sia alimentata per almeno il 75% da fonti rinnovabili o da calore residuo.

Pianificare in anticipo aiuta a non farsi sorprendere

La sostituzione del generatore di calore è inevitabile: ogni 20-25 anni l’impianto va rinnovato. Sebbene alcuni abbiano una durata maggiore, si tratta di casi rari. In situazioni di emergenza, quando l’impianto si guasta improvvisamente, si è spesso costretti a prendere decisioni rapide senza poter valutare tutte le opzioni o pianificare i costi, rischiando scelte poco vantaggiose per i successivi 20-25 anni. Per questo motivo, è meglio informarsi per tempo, valutare le soluzioni disponibili e pianificare gli interventi e i relativi investimenti in modo sostenibile, con l’aiuto di esperti del settore.

Conclusione: il 100% rinnovabile è più semplice

I regolamenti e le leggi del Canton Ticino consentono ancora l’utilizzo di energia fossile nei risanamenti, ma le restrizioni che entrano in gioco in materia di efficientamento energetico richiedono comunque un significativo impegno economico e tecnico che, se non pianificato adeguatamente, può causare numerosi problemi. Il passaggio diretto a energie considerate al 100% rinnovabili, come impianti a legna, pompe di calore o teleriscaldamento, risulta invece più agevole e supportato da importanti incentivi economici.

L’associazione TicinoEnergia offre una consulenza orientativa gratuita a 360° sul tema dell’energia. Inoltre, il programma calore rinnovabile offre una consulenza completamente gratuita direttamente a domicilio, durante la quale una/un esperta/o accreditata/o analizza la situazione e illustra le soluzioni di riscaldamento più adatte all’edificio. Infine, per una consulenza orientativa completa da parte di una/un esperta/o accreditata/o direttamente sul posto, il servizio più adatto è la Bussola Energia.

Maggiori informazioni:

 

 

Consulenza

Vuoi saperne di più?
Contattaci senza impegno per una prima consulenza orientativa gratuita a 360° sul tema dell’energia.

  • CHIAMA
    +41 (0)91 290 88 13
  • SCRIVI
    Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
MARTEDÌ E GIOVEDÌ
9.00 − 12.00 / 13.30 − 17.00

Newsletter

Per rimanere aggiornato sulle ultime novità di TicinoEnergia, iscriviti alla newsletter.